Sintomi di intolleranza al glutine: come riconoscerli

L'importanza di riconoscere i principali sintomi di intolleranza al glutine.

 

Quali sono i sintomi più frequenti dell’intolleranza al glutine?

A volte non è immediato riconoscere i sintomi dell’intolleranza al glutine, dato che sono simili alla celiachia ma di minore intensità e non provocano gli stessi danni alle mucose dell’intestino tenue.

Secondo alcune stime, dei 600mila casi attesi dall’Associazione Italiana Celiachia (AIC), circa il 70% (ovvero 400mila persone) non sanno nemmeno di essere intolleranti al glutine.

L’intolleranza al glutine è un fenomeno sempre più comune, che negli ultimi anni ha attirato l’attenzione del pubblico e delle case produttrici di prodotti gluten free.

Essere intolleranti al glutine significa essere celiaci?

Celiachia e intolleranza sono due patologie legate alla stessa sostanza, ma in realtà si differenziano nettamente sia a livello molecolare che per la reazione del sistema immunitario.

Inoltre nel caso dell’intolleranza si tratta spesso di uno stato transitorio curabile con diete depurative temporanee.

La causa scatenante è l’alterata sopportazione intestinale della glutenina, una proteina comune presente in alcuni frumenti come il grano, segale e orzo.

Nei soggetti che ne soffrono, una volta assunta questa proteina, si scatena un meccanismo di difesa che per errore va ad infiammare i tessuti.

Piccole quantità di glutine sono riscontrabili anche in alcuni farmaci, vitamine e integratori. 
 

Quali sono i sintomi dell’intolleranza al glutine?

Come anticipato i sintomi dell’intolleranza al glutine non sono sempre uguali in tutti i soggetti.

Variano di intensità e i primi episodi tendono a manifestarsi in età giovanile, con una maggiore possibilità nei soggetti geneticamente predisposti.

- Disturbi gastrointestinali

Gonfiore addominale, diarrea, aria nella pancia e stitichezza sono i fenomeni più comuni, non appena vengono ingeriti cibi contenenti glutine.

Inizialmente può essere di aiuto, annotare i cibi mangiati prima del verificarsi dei disturbi e provare a diversificare la dieta.

Ricordiamo alcuni cereali senza glutine: riso, mais, miglio, sorgo, teff, oltre agli pseudocereali grano saraceno, amaranto, quinoa (alcuni cereali sono perfetti anche per abbassare il colesterolo alto).

Per provare ad alternare cibi gluten free, ti segnaliamo la linea di pasta Barilla senza glutine presente in diversi formati.

Si tratta di piccole prove in fase iniziale, che non devono mai in alcun modo sostituire il consiglio di un medico.

- Dolori articolari

Sono sintomi spesso riscontrati nei casi di intolleranza al glutine.

La reazione che si scatena nel nostro corpo, porta all’infiammazione delle articolazioni, in particolar modo  mani e ginocchia.

- Stanchezza e difficoltà di concentrazione

Difficoltà nel mantenere la concentrazione o nell’eseguire le normali attività giornaliere, subito dopo la digestione. Significa che l’organismo sta faticando oltre il dovuto per digerire cibi contenenti glutine.

- Depressione e squilibri ormonali

A volte l’intolleranza si manifesta con fenomeni come la sindrome premestruale e la sindrome dell’ovaio policistico.

Proprio per questo legame, alcuni ginecologi prescrivono l’esclusione di alimenti contenente glutine.

- Mal di testa e disturbi neurologici

In alcuni casi, l’infiammazione può provocare fastidiosi mal di testa, subito dopo l’assunzione di cibo.

A volte può anche causare vertigini o la sensazione di formicolio alle estremità degli arti, fino a sfociare in stati depressivi.

- Cheratosi pilare

E’ uno dei sintomi possibili nel caso di intolleranza al glutine.

Si tratta di una malattia della pelle, che viene ricoperta da piccoli granelli ruvidi, di colore rosso chiaro. È provocata dallo scarso assorbimento della vitamina A e degli acidi grassi essenziali.

Cosa fare se si verificano i sintomi dell’intolleranza al glutine?

Se pensi di soffrire di questi sintomi, ti consigliamo di richiedere una visita medica.

Quasi sempre con gli esami di accertamento e test allergici, si riesce a definire il tipo di patologia.

Nel momento in cui è stato confermato lo stato di intolleranza al glutine, il medico solitamente prescrive interventi correttivi nelle abitudini alimentari.

Viene richiesto un periodo di desensibilizzazione al glutine cioè l’eliminazione di cibi contenenti glutine (2-4 settimane) per poi reintrodurli gradualmente in crescenti quantità.

Nel caso in cui la cura abbia avuto effetti positivi, sarà possibile tornare a godersi le tanto amate pasta e pizza.